Laives: Mozione contro l’inquinamento derivato da impianti per telefonia mobile

27 02 2011

Premesso che

i campi elettromagnetici, prodotti dagli impianti per telefonia mobile, costituiscono sorgenti potenzialmente pericolose per la salute umana e per gli ambienti di vita e di lavoro delle persone

fin dal 1996 l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed altri istituti epidemiologici sono impegnati nella ricerca di possibili connessioni tra l’esposizione ai campi elettromagnetici, ad alte e basse frequenze, e l’insorgenza di gravi patologie oltre che di eventuali altri effetti sulla salute.

 

Considerato che

l’art. 86 del D.Lgs. 1 agosto 2003, n. 259 “Codice delle comunicazioni elettroniche” prevede al comma 2 che per quanto attiene alla localizzazione, ubicazione e condivisione delle infrastrutture di comunicazione elettronica, sono, in ogni caso, fatti salvi gli accordi stipulati tra gli Enti locali e gli operatori; e al comma 3 che “Le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione, […], sono assimilate ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria di cui all’articolo 16, comma 7, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n.380

 

in base alla normativa vigente gli impianti per telefonia mobile, essendo assimilabili ad opere quali fognature, reti per la distribuzione dell’acqua, del gas, dell’energia elettrica, ecc., presuppongono la realizzazione di una rete a copertura del territorio, e perciò collocabili sull’intero ambito comunale.

l’art. 87 del D.Lgs. 259/2003 prevede che l’installazione di infrastrutture per impianti di telefonia mobile venga autorizzata dagli Enti locali, previo accertamento, da parte delle strutture delle Agenzie regionali per la protezione dell’ambiente (Arpa), competenti ad effettuare i controlli, della compatibilità del progetto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità, stabiliti uniformemente a livello nazionale.

 

Rilevato che

il quadro normativo risulta assai complesso mentre quello giurisprudenziale non è ancora del tutto consolidato

la legge 22 febbraio 2001, n. 36 “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici”, all’art. 8, comma 6 sancisce che “I comuni possono adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici”.

 

Ricordato inoltre che

l’art. 32 della Costituzione italiana tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività

l’art. 174, par. 2 del Trattato Istitutivo dell’Ue e l’art. III-233 par. 2 del Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa firmato a Roma il 29 ottobre 2004 fondano la politica dell’Unione in materia ambientale su principi quali quello di precauzione a cui ispirarsi per raggiungere un elevato livello di tutela

il DPCM 8 luglio 2003 fissa i limiti di esposizione e i valori di attenzione per la prevenzione degli effetti a breve termine e dei possibili effetti a lungo termine nella popolazione dovuti alla esposizione ai campi elettromagnetici (generati da sorgenti fisse con frequenza compresa tra 100 kHz e 300 GHz), stabilendo in 6 volt/metro il valore di attenzione in corrispondenza di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere

il Consiglio di Stato, con ordinanza 1612/2004, ribadendo l’intervenuta assimilazione delle opere per impianti di telefonia mobile alle opere di urbanizzazione primaria, ha riaffermato i poteri comunali di pianificazione urbanistica evidenziando come non sia preclusa ad un Comune “la localizzabilità di dette opere in determinati ambiti del territorio, sempre che sia in tal modo assicurato l’interesse di rilievo nazionale ad una capillare distribuzione del servizio

 

 

Ritenuto che

la realizzazione delle infrastrutture per impianti di telefonia mobile deve essere coerente con la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini per quanto attiene ai limiti di esposizione, ai valori di attenzione ed agli obiettivi di qualità (intendendosi per tali le misure necessarie all’attuazione del principio di minimizzazione delle esposizioni della popolazione ed in generale del principio di ottimizzazione dell’inserimento dell’opera nell’ambiente,relativamente alle emissioni elettromagnetiche)

in una fase storica rappresentata dall’avvento del federalismo, le amministrazioni locali costituiscono i soggetti principali più vicini al cittadino e in tal senso deve prevalere la logica che tende a riconoscere all’Ente locale il potere di governo e disciplina del proprio territorio

in ogni caso, secondo un principio di cautela, trattandosi di tecnologie specifiche e

caratterizzate da un elevato livello di diffusione territoriale, appare opportuno, ai fini della

protezione della popolazione e della difesa del paesaggio, ispirarsi alla massima attenzione e prudenza

 

Questo Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta a

1)elaborare programmi adeguati di sviluppo della rete nel rispetto dei livelli di esposizione della popolazione e di distribuzione del servizio, adottando tutti gli accorgimenti volti a limitare l’impatto delle infrastrutture per impianti di telefonia mobile anche attraverso forme di concertazione con i soggetti gestori.

 

2)Concentrare i propri sforzi nella stesura di procedure per l’individuazione di specifici siti per gli impianti di telefonia mobile attraverso l’utilizzo di strumenti quali il piano regolatore e il regolamento edilizio comunale, al fine di impedire l’installazione degli impianti in corrispondenza di luoghi sensibili quali edifici scolastici, asili, ospedali e strutture similari.

 

3)Controllare gli impianti esistenti e riqualificare quelli più impattanti attraverso l’intervento degli organismi preposti alle attività di controllo e di vigilanza sui livelli di emissione, favorendo il monitoraggio con carattere di periodicità e/o continuità.

 

4)Sostenere l’attuazione di campagne di informazione sui rischi eventuali connessi all’esposizione ai campi elettromagnetici emessi dagli impianti per telefonia mobile, e sugli accorgimenti adottati per garantire la salute dei cittadini

Giuliano Vettorato

Marco Franceschini





Laives: Per gli Impianti Fotovoltaici comunali in 10 mesi solo danni!

20 02 2011

Siamo consapevoli che l’iter di progettazione /realizzazione delle opere per un’amministrazione pubblica è ben diverso dalle modalità che può intraprendere un privato cittadino; riteniamo però doveroso stigmatizzare il modo in cui questo percorso è stato affrontato.

Al fine di ottimizzare i tempi, secondo la dichiarazione fatta in aula dall’assessore “competente” è stata comunicata la scelta di delegare a uno studio di fattibilità di un consulente esterno, consulenza  che ha previsto l’esborso di oltre 100.000€ , con l’unico risultato di inserire un’ ulteriore  elemento di ritardo nella realizzazione delle opere.

 

Il buon senso avrebbe portato in primis all’organizzazione del bando di gara, delegando la progettazione e le analisi di fattibilità agli operatori di settore partecipanti, che normalmente sono tenuti a fornire una prestazione “chiavi in mano”, comprensiva di progettazione e business plan.

A tale riguardo ci permettiamo di ricordare che con un’interpellanza a firma PDL –LEGA NORD avevamo presentato proposta contenente le indicazioni per giungere a una soluzione in tempi brevi, consigliando ad esempio di prevedere appalti suddivisi in lotti funzionali evitando così un macchinoso e lungo bando europeo.

 

Come il più delle volte accade, anche in questo caso, la maggioranza ha preferito incaponirsi sulle proprie decisioni, senza dare ascolto alle utili e ragionevoli proposte suggerite dall’opposizione di centro destra in sede di Consiglio. La conseguenza di tutto ciò si traduce in un aggiuntivo esborso di oltre 20.000€ per una inutile consulenza, per poi giungere ad una ulteriore gara per la locazione finanziaria di realizzazione delle opere, con conseguente slittamento dei termini entro i quali potranno essere messi in rete gli impianti fotovoltaici. A questo punto emergono nuovamente una serie di problemi di ordine politico, costituiti in primis dall’incapacità dell’assessore di ricoprire efficacemente il proprio ruolo ed in secondo ordine quella della sindaca, rivelatasi non in grado di controllare l’operato dannoso dei propri collaboratori di giunta.

Concretamente gli errori posti in essere dall’attuale maggioranza costeranno alle casse comunali nella migliore delle ipotesi qualcosa come 179.637,00 € annui di minori ricavi netti, per una perdita di 3.592.000.751,00 € in venti anni, per il periodo di durata del conto energia.

Riteniamo tutto ciò ragione sufficiente per prendere in considerazione l’ipotesi di porre al vaglio della corte dei conti, il danno procurato alla comunità dall’attuale maggioranza.

 

Giuliano Vettorato (Lega Nord)

Bruno Borin (PDL)





Laives: Radiobase ubicata presso la “casa” delle associazioni in via Pietralba

8 01 2011

Premesso:

Con Del. 522 dd 17.12.2008 si autorizzava il sindaco Giovanni Polonioli a stipulare una concessione-contratto con la società Telecom Italia per la realizzazione di una stazione radiobase in condivisione tra la controllata TIM ed altri gestori di telefonia mobile operanti sul territorio nazionale. L’ubicazione della stazione radiobase veniva indicata presso la casa delle associazioni di via Pietralba 37.

La convenzione della durata biennale, prevedeva un canone di affitto di € 24.000,00 e possibilità di disdetta da parte dell’ente concessionario (Comune di Laives) con preavviso semestrale. L’eventuale disdetta  dovrebbe essere comunicata  a mezzo RR sei mesi prima del termine della stipula.

Con del. 333 dd. 12.08.2009 in modifica alla precedente del.522 si confermavano i dettagli contrattuali sopraelencati e se ne modificava il cannone di affitto, riducendolo a 22.000€ annui, contro i 24.000€ precedentemente deliberati.

In concomitanza con l’inizio dei lavori di installazione della radiobase, si registravano sul territorio comunale molteplici iniziative di cittadini che preoccupati dei possibili danni causati da elettro smog, chiedevano rassicurazioni e la sospensione dell’opera.

Al fine di tranquillizzare e sensibilizzare la cittadinanza, l’amministrazione Polonioli fu costretta ad organizzare una riunione pubblica a tema, con la partecipazione dei tecnici di settore.

Successivamente la precedente Giunta prese impegni precisi con la cittadinanza, quali:

 

  1. durata biennale della convenzione; nel frattempo si sarebbe provveduto a ricercare un sito più idoneo.
  2. realizzazione di misurazioni di’elettrosmog a campione e senza nessun preavviso da parte dell’ufficio aria e rumore della provincia autonoma di Bolzano o eventualmente da parte di tecnici incaricati dal Comune di Laives.
  3. pubblicazione a mezzo informative dei dati rilevati in relazione alle soglie dettate dal ministero della salute, in materia.

 

Detto questo i  consiglieri comunali Marco Franceschini e Giuliano Vettorato  chiedono al Sindaco e giunta comunale quanto segue:

 

 

  • Quanti e quali operatori di telefonia mobile hanno installato apparecchiature radioelettriche presso il sito in oggetto.
  • Di quante celle è costituito il sito, dove con il termine cella si intende la direzione di copertura del territorio
  • quante antenne sono attualmente installate e quante erano presenti al momento della messa in sevizio del sito.
  • Quale tipologia di  servizio viene irradiata, (GSM, DCS …)
  • quante e quali misurazioni di elettro smog sono state sino ad ora eseguite ed in che data.
  • Quali sono i valori elettromagnetici rilevati e relazione con i valori massimi consentiti a norma di legge.
  • Se si è provveduto o se vi è intenzione di provvedere all’individuazione di un altro sito, come dichiarato pubblicamente dalla precedente amministrazione.
  • Quando è prevista la scadenza della concessione.
  • Se l’amministrazione ha intenzione di disdire la concessione di locazione  inviando, come previsto dal contratto la RR entro l’anno solare in corso; se così non fosse, la stipula si intende prorogata per tacito consenso per altri due anni venendo cosi meno alle promesse fatte alla cittadinanza dal precedente primo cittadino. Qualora questo accada, il Sindaco e la giunta hanno intenzione di  organizzare riunioni a tema, al fine di illustrare le motivazioni di tale proroga?
  • Se è intenzione del Sindaco e Giunta incaricare nuove rilevazioni elettromagnetiche, rendendone  pubblici i dati rilevati e confrontati con quelli previsti in fase di progetto.




Laives: Considerazioni sugli alloggi “Ceto medio” nel territorio

5 01 2011

La Lega Nord di principio non è contraria alla realizzazione di alloggi per il ceto medio, anche se in questo momento non esistono assolutamente i presupposti affinché ci si possa fare carico anche dei problemi del capoluogo altoatesino.

L’area (San Giacomo) ipotizzata dal vicepresidente provinciale è un area con grossi problemi di infrastrutture. A causa di una politica urbanistica miope delle passate amministrazioni e condivisa dall’attuale giunta, non si è pensato per tempo a potenziare il complesso scolastico con il risultato che pochi mesi fa abbiamo assistito allo spettacolo agghiacciante “del taglio del nastro ed inaugurazione” delle nuove aule nei container” da parte del sindaco.

L’attuale piano urbanistico prevede per l’ area in oggetto ,una  cubatura destinata all’edilizia privata che potrebbe essere indicata come l’area Amonn. La realizzazione di nuove abitazioni per il privato costringe di fatto il Comune di Laives a farsi carico della realizzazione di nuove infrastrutture, quali chiesa, scuole con relativa mensa ecc.ecc…

Destinando però parte di tale cubatura per la realizzazione di alloggi per il ceto medio, ci autorizza a richiedere in contropartita dalla Provincia Autonoma di Bolzano la realizzazione di tali opere, considerando che il progetto come dichiarato dal vice presidente Tommasini  è di interesse sovra comunale.

Così facendo, potremmo offrire alla zona di San Giacomo tutti i servizi attualmente carenti e che il Comune non riesce a realizzare per mancanza di liquidità.

Marco Franceschini

Giuliano Vettorato





Laives: Risposta all’assessore Gagliardini sulla questione del fotovoltaico

28 12 2010
Sono  a conoscenza che l’iter di progettazione /realizzazione delle opere per un’amministrazione pubblica è ben diverso dal percorso di un privato; mi permetto però di criticare come questo percorso è stato affrontato.
Al fine di ottimizzare i tempi, secondo una dichiarazione dell’assessore competente( in aula) si è pensato di delegare uno studio di fattibilità ad un consulente esterno, studio che ha compotanto una spesa inutile di circa 125.000€ , inserendo così  un ulteriore  elemento di ritardo; si è dovuto infatti attendere l’esito della consulenza per passare al secondo step, cioè l’organizzazione e pianificazione della gara d’appalto.
Il buon senso avrebbe portato in primis all’organizzazione del bando di gara, delegando la progettazione e le analisi di fattibilità agli operatori di settore partecipanti, che normalmente sono strutturati con un loro studio tecnico interno.
In questo modo non si sarebbero persi inutili mesi per capire come muoversi ed i cittadini non avrebbero certamente dovuto pagare un’inutile consulenza, che per paragone cuba quasi la metà degli introiti dell’addizionale Irpef introdotta dalla giunta comunale.
Tali perplessità (senza risposte ufficiali) le ho sollevate anche a nome di Franceschini in sede di discussione del bilancio, facendo notare che nel documento programmatico di spesa non sono riuscito a trovare la voce indicante i costi che l’amministrazione ha preventivato per l’anno 2011 sulla realizzazione di tali opere, per il quale non ho avuto risposte ufficiali.
L’eventuale assenza di questo dato mi induce a pensare che non vi sia intenzione di realizzare gli impianti oppure , considerando che si utilizzerà un sistema di finanziamento  leasing, la maggioranza non è in grado di quantificare con stime di massima, i costi che si andranno ad affrontare. Se così fosse assisteremo ad una variazione corposa di bilancio nel corso dell’ anno 2011.
Risulta inoltre ecologicamente corretto rallegrarsi del fatto che la città di Laives sia ai primi posti per la realizzazione di impianti di produzione di  energie rinnovabili,ma politicamente scorretto associare il successo dei privati ad un probabile fallimento della pubblica ammistrazione. Non vorrei assistere in futuro a dichiarazioni di  vanto che sul nostro territorio sono presenti piscine di proprietà dei privati o di alberghi per giustificare subdolamente che la comunità non ha ancora un impianto natatorio all’avanguardia.
Giuliano Vettorato




Auguri dalla sezione di Laives

24 12 2010
Cari amici,

il Santo Natale è alle porte e quindi anche il 2010 è prossimo al suo epilogo.

Ci siamo lasciati lo scorso Natale con segnali di presenza positivi del movimento territoriale LEGA NORD che arrivavano dalla nostra comunità,
nel 2010 questi segnali positivi si sono dimostrati essere concreti.
Grazie allo splendido lavoro di tutto il nostro Team, abbiamo saputo trasformare la nostra storia in un
impressionante successo, confemandoci il 4 partito del nostro territorio comunale

Il Team Lega Nord Laives ha mostrato ancora una volta la propria forza, ed ha confermato di non temere nulla,
sa reagire con vigore e determinazione di fronte alle situazioni critiche, ed affronta ogni sfida con passione
e con il sano desiderio di vincere!

Questi valori, che appartengono ad ognuno di noi, ci hanno consentito di “confezionarci” uno straordinario
regalo di Natale, ed è con piacere infatti che vi comunico che in questi giorni ci è stata confermata dalla cittadinanza,operatori comunali e dalle altre forze politiche la stima nei nostri confronti.

A nome anche di Marco Franceschini, oltre ad un doveroso GRAZIE,
desidero augurare a tutti voi e alle vostre famiglie, un Sereno Natale e un Felice Anno Nuovo!

Giuliano Vettorato
Segreteria di Sezione Lega Nord – Laives




Laives: Forti, Cittadella dello sport, solo immobilismo dalla Giunta

3 12 2010
Sulla questione spinosa del probabile conflitto d’interessi che ha visto protagonista l’ormai ex vice sindaco, si è parlato e scritto molto.
Ci aspettavamo  una presa di posizione di Sindaca e dell’intera Giunta, con un atto dovuto di sospensione delle deleghe all’Urbanistica finchè chiarezza non fosse fatta.
Si è preferito però adottare la linea che contraddistingue questa amministrazione e che ha contraddistinto la precedente: l’immobilismo, portando quindi l’intera maggioranza a bocciare in aula un’ordine del giorno a firma anche della Lega Nord, che con tutti i “se ed i ma del caso”  esprimeva preoccupazione per la situazione riportata su tutti i mass media.
Nella sostanza gli unici che hanno avuto il coraggio di agire (all’interno dell’amministrazione),prendendo una posizione chiara ed inequivocabile, sono stati i rappresentati di giunta e consiglio del gruppo etnico tedesco, in primis il Sig.Forti.
Auspichiamo che la  grande novità che è  “l’azione”, possa essere adottata per esprimersi con concretezza sulle tematiche importanti per il futuro della nostra città.
Ci riferiamo ad esempio  ad alcuni urgenti ed inderogabili progetti, come la cittadella dello sport, centro cittadino e Puc.
Sulla cittadella dello sport si è parlato e scritto molto, ma non abbiamo assistito ad azioni concrete, se non a presentazioni al pubblico di progetti contradditori, che non han fatto altro che creare confusione nei cittadini ed insofferenza a livello di amministrazione provinciale. Uniche certezze di tutto questo sono gli 11 M€ stanziati, i 12 mesi ( oramai 11) di tempo per iniziare il progetto ed una maggioranza visibilmente spaccata ed in sofferenza.
Anche per quel che riguarda l’ agenda di programmazione per la futura città di Laives (PUC): Ciclabili, centro cittadino,zona di sviluppo artigianale,zona di espansione residenziale,viabilità,riqualificazione del tessuto urbano assistiamo a tante belle parole e pochi fatti. L’esempio della piazza è  forse quello più eclatante…Se ne parla da anni, Il progetto definitivo è stato presentato  e pubblicato anche sul bollettino comunale ed al momento di tradurlo in opera il “laboratorio di idee della coalizione di maggioranza” ha pensato bene di riverderlo cestinando  così oltre 200.000 € di studi di fattibilità già realizzati.
Ci auguriamo infine che la concrettezza e la capacità di agire insita nel DNA del movimento politico del carroccio, possa essere condiviso ed adottata anche dai partiti chiamati ad amministrare il nostro territorio e sarà nostro impegno  vigilare affinchè non accadano più situazioni imbarazzanti, come la condivisione della nuova pianta organica con i dipendenti comunali, avvenuta dopo la sua approvazione in aula.




Laives: Osservazioni inviate alla sindachessa Liliana Di Fede in merito al progetto cittadella dello sport

22 11 2010

La Lega Nord sezione Laives a nome del capogruppo dei consiglieri comunali Franceschini Marco, considera la Cittadella dello Sport una potenziale opportunità per la nostra città, purchè tale progetto sia sviluppato in modo da portare vantaggi alla popolazione ed al territorio.

 

Per questo, dopo aver analizzato attentamente il progetto esposto dal F.C. Alto Adige, esponiamo alcune nostre osservazioni e delle proposte  per noi migliorative:

 

  • Viabilitá: considerato che l´utente medio proviene da fuori cittá e quindi poco pratico della viabilità, il traffico da e per il centro cittadino potrebbe intensificarsi. Bisognerebbe quindi prevedere la costruzione di una corsia d´accesso a Nord della cittadella in modo tale da convogliare il traffico direttamente sulla variante SS.12.
  • Sulla via Galizia dovrebbe essere limitato il traffico ai soli residente per esempio istituendo una zona a traffico limitato.
  • Distanze: lo stadio è molto vicino all´abitato di Pineta, il progetto non prevede misure per eliminare gli impatti negativi sull´abitato dovuti a Rumore, Traffico, Sicurezza, Illuminazione.
  • Finanziamento: l’ FC e i privati provvederanno alla realizzazione del solo lotto 1, il lido, il biotopo e i velodromo sono esclusi dai loro programmi e quindi dovranno essere realizzati a totale carico del Comune. Il lido potrà rientrare nel progetto riqualificazione dello stesso e quindi autofinanziato, il biotopo se non immediatamente necessario potrebbe essere realizzato in tempi successivi visto che attualmente è un terreno coltivato, il velodromo è per noi un progetto del tutto inutile e dispendioso.
  • Posti auto: i parcheggi previsti per lo stadio circa 850, sembrano davvero pochi, considerando che sono previsti circa 4.000 spettatori e che progettualmente è ampliabile a 8.000. I parcheggi per il lido circa 150, coincidono pressapoco con gli attuali disponibili nella vecchia struttura, giá ora visibilmente sottodimensionati.
  • Fotovoltaico e led: consigliamo all’amministrazione si riservarsi la possibilità di sfruttare le coperture con impianti fotovoltaici e che l’illuminazione pubblica sia progettata utilizzando il sistema a led.
  • Velodromo: esperienze simili, come al Vigorelli di Milano dove le attività sono state ridimensionate perchè l’amministrazione non riesce ad affrontare le spese di riqualificazione e ammodernamento, ci fanno dubitare sulla reale necessità di realizzare quest’opera. L’area potrebbe essere impiegata come area polifunzionale per esempio per le associazioni, manifestazioni, esposizioni, cinema all’aperto, camper, ecc.
  • Centro commerciale: quest’opera, che ovviamente interessa e attrae il capitale privato, deve essere attentamente approfondito dall’amministrazione. Si è pronosticato che si verranno a creare 80 posti di lavoro, ma quali ripercussioni ci saranno sul tessuto economico e sociale della cittadina? Proponiamo che le imprese cittadine abbiano almeno in parte, una sorta di prelazione sull’acquisto dei lotti realizzabili.
  • Servizi: Bisognerebbe prevedere un servizio bus all´interno della cittadella con fermate previste anche al biotopo, al lido e al velodromo.
  • Distributore di carburanti: l’accesso al distributore non è ben chiaro, secondo noi dovrebbe essere previsto dalla S.S. ottimizzando così anche l’accesso alla cittadella.

 

Auspicando un atteggiamento collaborativo da parte della Giunta comunale, del F.C. Alto Adige e della Giunta provinciale, rimaniamo a disposizione per ulteriori chiarimenti.





Salorno: Posizione superficiale dell’Amministrazione Comunale sulla situazione torbiera

19 11 2010

In riferimento all’incontro avuto dall’Amministrazione Comunale di Salorno, rappresentata dal
Sindaco Giorgio Giacomozzi e dall’assessore Roland Lazzeri, lo scorso giovedì 16 settembre 2010 sul tema
della torbiera e delle problematiche ad essa annesse, incontro, in cui come esplicato nell’articolo del giornale
Alto Adige dal titolo “Cava di torba sotto accusa” di sabato 18 settembre scorso, ci si è confrontati con i
referenti nel merito, della Provincia Autonoma di Bolzano, la locale sezione della Lega Nord, apprezzando
l’operato dell’Amministrazione, dimostratasi attiva in un argomento molto scottante e che la gente sente
tantissimo, in riferimento a tale argomento, ha però da esprimere qualche sostanziale dubbio, la cui portata
dovrà venire “pesata” in opportuna sede e dopo una seria e ponderata riflessione. Oltre a questo ha da porre
qualche legittima domanda.
Il pezzo giornalistico, narra che ci si sarebbe incontrati con Paul Domanegg, funzionario dell’Ufficio
Provinciale Cave e Torbiere e gli sarebbero stati sottoposti i dubbi che un po’ tutti in Bassa Atesina hanno:
ovvero innanzitutto l’impatto ambientale.
E’ invero abbastanza agghiacciante, nello scendere da Pochi, in un’area che sembra non avere limiti,
non si riesce, infatti, se non con un occhio allenato, a capire dove siano i veri confini della zona, ed è
parimenti sconfortante, vedere tutte queste macchine operatrici, viavai di camion, tutti i mucchi di svariati
materiali, in qualche modo suddivisi, il tutto con un forte impatto visivo.
Un discorso a parte merita l’impatto acustico. Vi sono giornate, forse per le condizioni del vento o
atmosferiche, in cui per ogni camion che scarica, ogni sponda che viene chiusa, ogni benna di materiale
caricato sui cassoni, determinano un rumore pari a moltissimi decibel, creando una vera e propria sensazione
di spavento in coloro, e sono purtroppo ormai pochi, che non sono a conoscenza di quello che viene fatto e
non ne sono praticamente a tutt’oggi assuefatti.
Si sarebbe poi sottoposto anche il problema dei conferimenti di materiali, conferimenti che
certamente vengono fatti durante le ore lavorative, sancite dall’orario sindacale di lavoro.
Ma non solo. Si sa, infatti, che spesso e volentieri, fatto testimoniato da molti, vengono conferiti
rifiuti anche di notte, con tutte le problematiche inerenti, non ultimo l’impatto acustico, per l’appunto, senza
instillare nella popolazione il dubbio di “cosa” venga effettivamente smaltito di notte lontano dagli occhi di
tutti.
Da ultimo, si sarebbe discusso il problema dei controlli, attualmente garantiti dalle ditte esecutrici
della bonifica. Garantiti soltanto a voce. Si è anche palesato l’opportuno intento dell’amministrazione di
essere maggiormente coinvolti sulla veridicità e portata delle verifiche. Si cita infatti nel pezzo, tra le altre
cose “… Il nostro auspicio, come Comune è quello di essere coinvolti maggiormente, in modo tale da essere
aggiornati sulla situazione. Sappiamo che le verifiche sono costanti, ma a mancare sono le informazioni di
prima mano. Sapendone di più sul materiale depositato possiamo sentirci più sicuri anche in prospettiva
medio-lungo periodo…”
E’ proprio questo che stride. E stride di un assordante silenzio.
Come possiamo sentirci sicuri dei materiali depositati, tranquilli che ciò che viene conferito e gettato
nel nostro e sottolineiamo nostro sottosuolo, è veramente quello per cui il piano delle cave e torbiere ha
concesso il permesso di estrarre, se il controllo è demandato a coloro che eseguono il lavoro, ditte, tra le
altre cose, che eseguono il lavoro solo ed unicamente per profitti economici? Dove sta la logica in tutto
questo? Questa è una situazione che succede in altri paesi dell’Italia, dove controllori e controllati sono le
stesse persone.
Un quesito sorge spontaneo, se siamo l’isola felice dell’Alto Adige, zona scevra da nuclearizzazioni,
pulita e linda, esempio di convivenza e riciclaggio, come mai se si effettuano degli sversamenti la gente del
posto non ha la possibilità di controllo?La Lega Nord sezione di Salorno, si pone una domanda, una domanda che moltissimi cittadini attenti
alle tematiche che giornalmente vengono sviscerate su giornali specializzati su siti particolarmente attenti a
queste problematiche: come possiamo comportarci con così tanta superficialità, ben sapendo tutti che uno
dei pochi business che al giorno d’oggi portano profitti altissimi, grazie alla collusione mafia-politica, è lo
smaltimento dei rifiuti? E possibilmente tossici. Le malattie che ne conseguono sono molteplici e tutte
altamente pericolose. I numeri, si possono trovare già solo andando a cliccare sui normalissimi motori di
ricerca, alla parola: “Smaltimenti rifiuti tossici”, senza specificare se siano essi ubicati al nord oppure al sud.
Ne fuoriescono centinaia di siti che raccolgono articoli, indagini e sentenze definitive circa lo smaltimento dei
rifiuti tossici. E parlano dell’infiltrazione: ma non di acqua, signori, della mafia e della ‘ndrangheta che ricicla
denaro e ha utili altissimi. Sulla pelle di persone che giorno dopo giorno muoiono di cancro!
Sarebbe quindi opportuno, che le parole dell’articolo in questione“…Sapendone di più sul materiale
depositato possiamo sentirci più sicuri anche in prospettiva medio-lungo periodo…” , le sostituiamo con
pretendiamo, e lo sottolineiamo, pretendiamo entro tempi brevissimi controlli molto
approfonditi, controlli che vengano messi a disposizione della popolazione,. Così agendo, faremmo
certamente cosa grata alla moltitudine di persone con coscienza civica che segue queste problematiche e
farebbe un immenso piacere a coloro che lasciano fare, vivacchiando in questa attuale inedia, fidandosi
ciecamente di due ditte che, in pratica, sono state imposte all’Amministrazione Comunale di Salorno dalla
Provincia di Bolzano e di cui non si ha nulla di sicuro, concreto e controfirmato, tranne che non lavorano per
beneficienza. Sono cose che potrebbero inficiare e rovinare il futuro delle prossime generazioni: non
possiamo e non dobbiamo permettere a chicchessia di intervenire nel nostro comune senza gli opportuni
controlli.
Detto questo, la Lega Nord sezione di Salorno chiede:
1. Nel prossimo paventato incontro con il direttore Giulio Angelucci e il vice
direttore Killian Bedin dell’ufficio gestione rifiuti, l’amministrazione estragga gli
attributi e inizi a perorare la causa dei controlli, dando delle tempistiche molto
brevi affinché essi vengano posti in atto.
2. Che questi benedetti controlli a tappeto vengano effettuati sia nel materiale in
entrata che nelle zone già rinverdite: i contadini e ed i salurnesi hanno diritto
assoluto di sapere su cosa cresce la frutta che un domani sarà il proprio
sostentamento.
3. Quanto materiale, è stato estratto, evidenziato nero su bianco su una contabilità
sotto il controllo dell’Amministrazione, anche e soprattutto per una giusta
monetizzazione circa lo sfruttamento del nostro sottosuolo?
4. Mettere la gente, quanto prima, al corrente dei risultati, divulgarli, anche in una
serata all’uopo organizzata.
Siamo certi, o quantomeno vogliamo sperare, che detti risultati saranno positivi: questo modus
operandi, lancerebbe un messaggio forte e chiaro sull’atteggiamento da tenere lavorando nel nostro
territorio, dando un segnale chiaro e preciso sul fatto che Salorno è vigile e vuole ottimizzare al massimo le
condizioni di vita proprie e dei propri figli, fermo restando che ci si auspica che quanto gettato fosse
veramente quello che si dice. Sarebbe triste non fosse così, è meglio non augurarselo, visti i risultati in molte
parti d’Italia, laddove l’insorgenza di tumori e malattie delle vie respiratorie, del sangue e dei polmoni e
quant’altro sono aumentate in maniera esponenziale. Solo ed unicamente a causa di sversamenti selvaggi.
Rimane evidente, che qualora la Provincia o l’amministrazione non volessero porre rimedio a questa
situazione, effettuando i controlli, la Lega Nord, sezione di Salorno, è in grado di predisporre, a spese proprie
dei carotaggi di terreno, farli analizzare e rendere pubblici i risultati in tempi non esattamente biblici.
I Consiglieri:
Mario Tondini
Andrea Gallo
Salorno, 18/11/2010





Ristrutturazione scuole Pineta di Laives

17 11 2010
Apprendiamo con soddisfazione la decisione di ristrutturare le scuole di Pineta, suggerimento fornito alla maggioranza un mese fa da Lega Nord, in seguito al sopraluogo con la delegazione consiglieri PDL.
Nel comunicato datato 2 ottobre 2010 a cura della segreteria Lega Nord di Laives  si evinceva la possibilità di innalzare di un piano le scuole, ricavando nel sottotetto 4 aule, come del resto si consigliava l’utilizzo degli spazi occupati dagli ambulatori, che si sarebbero potuti spostare nell’appartamento del custode,adesso inutilizzato.
I costi stimati dal nostro studio si aggiravano sui 2,5 M€, dati attualmente confermati dall’analisi dell’arch.Springhetti.
Ci auguriamo quindi che la giunta comunale intenda avvallare completamente il nostro suggerimento, destinando i restanti 2 M€ risparmiati dalla ricostruzione per le operazioni di risanamento e riorganizzazione del complesso di San Giacomo
Giuliano Vettorato
Marco Franceschini
Lega Nord Laives